Ungheria. Nuova sconfitta della battaglia di Orban contro il ricollocamento dei profughi

fallito-il-tentativo-di-orban-di-cambiare-la-costituzione-unghereseNuova sconfitta per il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, e per la sua battaglia contro il ricollocamento dei profughi, deciso dell’Unione Europea.

Dopo il fallito referendum popolare  dello scorso 2 ottobre, per non aver raggiunto il quorum, Orbán ha tentato con un emendamento della carta costituzionale, bocciato il 7 novembre 2016 dall’Aula, se pur di solo 2 voti.  Non ha raggiunto, quindi, la maggioranza qualificata dei due terzi, necessaria per portare cambiamenti alla Costituzione ungherese.

I voti contrari sono provenuti dell’estrema destra, dal partito Jobbik, nazional popolare e antieuropeista, che chiedeva in cambio l’annullamento dei “titoli d’insediamento”,  vale a dire la possibilità per gli stranieri di vivere in Ungheria, comprando titoli speciale del tesoro per l’equivalente di 300mila euro.

Richiesta che il primo ministro ungherese ha respinto giudicandolo un “ricatto” e portando avanti la sua richiesta di inserire nella Carta il divieto d’insediamento in massa degli stranieri nel proprio paese e una nuova definizione di sovranità nazionale, per creare un’ulteriore ostacolo alle eventuali future decisioni dell’UE in merito alle quote obbligatorie di ripartizione dei migranti.

Lo scontro tra il Jobbik e il Fidesz – il partito di Orbán – si è concluso tacciandosi reciprocamente di tradimento della patria.

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