Magic school. Analogico e Digitale si prendono per mano

SCUOLA DIGITALE BIMBOInnovazione, creatività e formazione figurano tra i concetti più acclamati della nostra contemporaneità, autentici manifesti di una società che guarda al “presente-futuro”, sulla cui base regna sovrano il digitale.  E la scuola, terreno primario di “coltura” delle nuove generazioni come si pone rispetto alla conoscenza e all’uso della tecnologia?

Una buona scuola è digitale?

La tecnologia può considerarsi una materia didattica a tutto tondo? Probabilmente con le le sue implicazioni logiche e dialogiche sta acquisendo un valore altamente pedagogico. Una materia nuova ed innovativa che necessita essere analizzata e comunicata in chiave formativa per gli studenti. Laddove la didattica si apre a nuove possibilità, sorge spontaneo chiedersi quanto l’utilizzo delle innovazioni digitali in classe possa favorire uno sviluppo cognitivo, nonché un miglioramento di abilità pratiche.

Si tratta di arricchire il bagaglio culturale dell’allievo con l’acquisizione naturale di competenze, fondamentali per dialogare in futuro col mercato del lavoro.

La crescita intellettuale dell’essere umano, oggi come mai, è direttamente proporzionale allo sviluppo di abilità computazionali atte a favorire ad esempio la creatività. L’utilizzo infatti di giochi interattivi può accrescere le capacità ideative e progettuali dei nostri giovani studenti.  Una questione di miglioramento dell’ap-prendimento, dunque.

Favorevoli e contrariBambini a sculoa

Ma non tutti concordano sugli aspetti positivi della digitalizzazione della didattica. C’è chi denuncia il fenomeno e vede nel tecnicismo scolastico un elemento di impoverimento educativo, che contribuisce alla perdita di concentrazione sia da  parte del discente che dell’insegnante,  con la conseguente diminuzione delle capacità logiche.

Eppure, le nostre giovani menti crescono usufruendo fin dalla tenera età dei supporti tecnologici. Quanti bambini con lo smartphone si dilettano con giochi, video, filmati. L’utilizzo, il facile utilizzo accresce la passione. E la conoscenza non è un atto d’amore per la verità, per la ricerca, per gli altri?

L’ap-prendimento nasce allora dal desiderio di sapere e far sapere,  la com-prensione riguarda tutti:  ogni soggetto è parte integrante del circolo della conoscenza; siamo tutti al contempo   fruitori e fautori del sapere. Pertanto, stimolare una tensione verso il digitale, oltre a creare una maggiore dimistichezza con la tecnologia, comporta una indubbia crescita individuale e professionale.

A ben  guardare,  non si ha a che fare solo con l’impiego  di lavagne multimediali,  bensì con un veroe proprio  “Piano nazionale scuola digitale del Miur”,  che presto entrerà in vigore nelle scuole italiane secondo una linea comune all’Europa.

Quindi, si fa strada la convinzione che l’apprendimento delle competenze digitali è un elemento caratterizzante della nuova scuola,. Un passo avanti verso la modernizzazione del sistema scolastico che, al solito, comporta implicazioni di carattere socio economico.

Gli insegnanti, soprattutto quelli della vecchia guardia, saranno in grado di agevolare questa integrazione fra vecchie pratiche d’insegnamento e le nuove metodologie didattiche a carattere digitale?

La tecnologia con le sue innumerevoli complicanze teoriche e pratiche necessita di una preparazione salda e costante, che permetta di stare al passo con i ritmi incalzanti dell’innovazione.

Tempi e spazi sconfinati che, se ben strutturati, possono rappresentare realmente un rafforzamento di un sistema educativo, il nostro, a lungo congelato nei vincoli della sua tradizione.

Probabilmente il binomio formativo vincente sarà armonizzare la conoscenza “analogica” con quella digitale, affinché questa ultima non sovverta il pensiero cognitivo dell’uomo, ma ne potenzi le capacità nel rispetto dell’elaborazione intellettuale e la crescita emozionale.

 

Magical schoolSCUOLA DIGITALE, RAGAZZA

Per portare sui banchi il futuro sono già presenti progetti, vere e buone pratiche. Un esempio di questa implementazione del digitale è costituito dal progetto europeo “Magical” (Making Games in Collaboration for Learning), coordinato dall’Itd-Cnr, che è stato incluso dalla Commissione europea fra le “Success stories e good practices” emerse dal programma educativo comunitario Erasmus+.

Questa iniziativa è stata realizzata in parallelo da  quattro paesi : Italia, Belgio, Finlandia, Regno Unito,  ed è rivolta alle classi della scuola primaria. Ottimi i risultati. Il principio è stato favorire attraverso il gioco e, quindi l’aspetto ludico, l’avvicinamento alle tecnologie digitali al fine di far emergere quelle competenze trasversali, che hanno un peso determinante nel successo lavorativo.

Creatività, flessibilità, gioco di squadra, capacità relazionali e comunicative, un insieme di abilità che offrono come comune denominatore una patente per orientarsi nella progettazione del proprio futuro formativo e professionale.

È proprio vero, giocando s’impara

 

 

 

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