Onu. Appello per lo Yemen

Yemen - Onu - appello e rapportoL’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, il 5 settembre 2017, ha presentato un rapporto con il quale documenta come il 60% delle vittime civili del conflitto nello Yemen è stato causato dai bombardamenti della coalizione dei paesi arabi coordinati dall’Arabia Saudita.

I dati riportati dal rapporto si riferiscono al periodo che va da marzo 2015 – inizio del conflitto – al 30 agosto 2017, durante il quale hanno perso la vita 5.144 civili, dei quali 3,233 sotto le bombe della coalizione.  Inoltre lo Yemen, il Paese più povero della Penisola Arabica, è terra di reclutamento di bambini da parte delle milizie sciite Houthi e di adulti per le organizzazioni jihadiste come al Qaida.

Il giorno precedente l’Alto Commissariato ha lanciato, ancora una volta,  un appello a favore dello Yemen “afflitto dalla maggiore crisi alimentare e  dalla peggiore epidemia di colera  al mondo, con oltre 500mila persone colpite”.  Un Paese, quindi, colpito dal conflitto, dal terrorismo, dalla carestia e  dal colera.  Una situazione che mette a rischio la vita dei 21 milioni di abitanti dello Yemen, “nella vergognosa riluttanza della comunità internazionale ad intervenire”, come ha commentato Zeid Ra’ad Al Hussein, alto commissario Onu per i diritti umani. All’inizio del 2017 anche Amnesty International aveva lanciato l’allarme per il rischio carestia nel Paese.

Inviato al quotidiano l’Avvenire, l’appello chiede “4 azioni prioritarie” per incrementare il sostegno allo Yemen e “garantire accesso a quanti ne abbiano bisogno e porre fine alla sofferenze” della popolazione.

Le azioni  prioritarie sono 4:
libero accesso alle organizzazioni umanitarie;
i donatori internazionali devono tradurre in atto i propri impegni finanziari;
tutte le parti in conflitto devono assicurare che non ci siano restrizioni all’importazione dei beni essenziali, quali trattamenti nutrizionali e medicinali e cibo di prima necessità;
rimuovere le limitazioni al libero movimento ai civili in cerca di assistenza, aprendo immediatamente, tra l’altro, l’aeroporto internazionale di Sana’a e lo spazio aereo sullo Yemen.

L’appello si chiude rilevando come “la sofferenza nello Yemen terminerà soltanto con la fine del conflitto.  Il bisogno di pace è stato ribadito dal Segretario Generale e da tutti i membri del Consiglio di Sicurezza. Sollecitiamo, dunque, quanti hanno voce in capitolo nel conflitto a progredire nella ricerca di una soluzione pacifica e inclusiva, in un processo che includa anche le donne”.

Il documento reca le firme di da Stephen O’Brien, vicesegretario generale dell’Onu per gli Affari Umanitari, Margot Wallström, ministro degli Esteri della Svezia e Didier Burkhalter, ministro degli Esteri della Svizzera.

Foto di copertina: by rescue.org/country/yemen

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