Dakota. I Sioux hanno perso, ma avevano ragione

I timori paventati per la politica antiecologista di Donald Trump si sono realizzati in poco tempo. Gli indiani Sioux del North Dakota (Usa), dopo aver vinto la loro battaglia contro la costruzione della parte finale dell’oleodotto Keystone che avrebbe attraversato le loro terre, hanno visto ribaltare la situazione e sono stati costretti a retrocedere.  Nel febbraio del 2017 Donald Trump, a un mese dal suo insediamento alla Casa Bianca, ha decretato la conclusione dei lavori dell’oleodotto, ripresi nella primavera 2017 e mostratosi favorevole alla costruzione del Keystone XL, per raddoppiare l’attuale portata.

Ma avevano ragione i Sioux e i loro sostenitori a combattere per proteggere le loro terre, riserve naturali.  Il 16 novembre 2017 una falla nell’oleodotto Keystone, nel South Dakota, ha provocato lo sversamento di petrolio di quasi 800mila litri, pari a 5mila barili. L’ha confermato il comunicato diramato dalla TransCanada, l’azienda che gestisce le condotte di trasporto del petrolio dal Canada al Texas, aggiungendo che la falla è stata temporaneamente chiusa, “la perdita isolata in 15 minuti” e che gli specialisti sono all’opera  per risalire alle cause dell’avvenuto.

La zona esposta al versamento, come appreso dalla rete televisiva statunitense NBC, si trova nella Contea di Marshall: zona agricola, scarsamente popolata,  il versamento non avrebbe raggiunto nessun corso d’acqua. Ma Kim McIntosh, scienziato presso il Dipartimento dell’Ambiente e delle Risorse Naturali del Sud Dakota, ha dichiarato al New York Times che  la fuoriuscita è severa.

La perdita di greggio è avvenuta a 4 giorni dal voto favorevole delle autorità del Nebraska per l’approvazione del progetto Keystone XL (respinto dall’amministrazione Obama nel 2015), che prevede l’allungamento dell’oleodotto di 442 chilometri.  Un progetto che, oltre all’opposizione dei nativi americani, vede quella degli agricoltori del Nebraska che temono che ulteriori sversamenti di petrolio possano inquinare le acque sotterranee e limitare la possibilità di coltivare.

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