Progettare il futuro: Ergo Sun

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Laureandi, professionisti, docenti, studenti, aziende, genitori, autentica rappresentazioni dei mortori vitali della nostra società si sono dati appuntamento all’Università di Architettura e Design Industriale della Sun (Seconda Università di Napoli) per una mostra eccezionale in concomitanza con la discussione delle tesi di laurea.

 

19-20 dicembre 2016: Mostra ergoSun: 120 TESI DI LAUREA IN UNA MOSTRA ITINERANTE, a cura delle Prof.sse Sabina Martusciello e Maria Dolores Morelli.

Un’ iniziativa suggestiva che si è dimostrata molto coinvolgente a partire dall’allestimento, pensato in nome della sostenibilità e dell’innovazione, alla radici del concept di ogni masterplan esposto.Noi

Gli espositori interamente costruiti con il cartone costituiscono la vetrina ideale per plastici, foto, planimetrie, prototipi, materiali primordiali che si tras-formano in tecnologia materica a basso impatto ambientale.

Intervistati questi giovani creativi forniscono delucidazioni in merito al proprio progetto senza nascondere una trepida emozione, legata al fatto che da li a poco discuteranno la loro tesi di laurea e, al contempo, una fresca fermezza ed intraprendenza.

Una palestra espositiva propedeutica all’incontro pomeridiano,conclusivo di un percorso di studi e di una fase della propria vita che si apre ad un nuovo ciclo.

L’incontro con gli architetti del presente e del futuro, non solo favorisce il confronto tra territorio imprenditoriale e giovani menti, ma permette a tutti i visitatori di costatare quanta intelligenza creativa e razionale vive nel nostro paese, tra le pieghe di un apparente degrado.

Emblematica a tale riguardo, la carrellata di proposte rivolte alla riqualificazione del territorio rispondenti non solo ad esigenze progettuali, bensì ad una spiccata voglia di far emergere le potenzialità del territorio, nel rispetto storico ed estetico del passato.

Solo per citare uno dei progetti, a cui abbanews dedicherà lo speciale “ArchtetTIAMO, lo studio “Pozzuoli verso il mare; una splendida area sul mare archeologica restituita alla sua antica fisionomia in un ottica di funzionalità post contemporanea. Uno sguardo che ingloba il passato in una dimensione di un prossimo futuro.

Oltre alla progettazione architettonica e tecnologica non si può non rilevare la nuova visione del lavoro che emerge dai racconti dei giovani; mentre la classe dirigente disperde le proprie forze in settorializzazioni inutili ed improduttive, questi quasi ex studenti richiamano l’attenzione sulla necessità di lavorare insieme, cooperare con ingegneri, filosofi, antropologi, giuristi, religiosi per provare a cambiare fisionomia alla nostre strutture e sovrastrutture.

Di certo, l’architettura in effetti si mostra da sempre nella sua interdisciplinarità; eppure vedere nei ragazzi la luce di interscambio fra saperi, entusiasma. Svanisce anche la classica diatriba tra archi ed ingegneri; c’è chi ha usufruito dei calcoli di struttura dell’ingegnere per il loro progetto, partecipando in maniera cre-attiva ad edificare un futuro migliore.

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