Morire mi fa orrore, io amo la vita

Francesco Andreotti e Livia GiuntiLove is all, Piergiorgio Welby, autoritratto  “è una storia d’amore che nasce dall’innamoramento degli autori per Welby che era un uomo che amava la vita e amava gli altri e amava la libertà”. Gli autori sono Francesco Andreotti e Livia Giunti che nel film – documentario Love is all, raccontano la biografia di Piergiorgio Welby, il quale colpito fin da giovane da una grave forma di distrofia muscolare progressiva, trascorse i suoi ultimi anni di vita, combattendo per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico e a favore dell’eutanasia.

Benché la malattia progredendo gli avesse impedito qualsiasi tipo di movimento, privandolo anche dell’uso della parola, Piergiorgio Welby immobilizzato a letto, attaccato a un respiratore automatico ed esprimendosi attraverso un sintetizzatore vocale, portò avanti pervicacemente il suo impegno civile e politico.

Militante del Partito Radicale e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, nel 2002 aprì un forum sull’eutanasia e un blog personale. Nel settembre 2006 scrisse una lettera aperta, all’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano chiedendogli il riconoscimento del diritto all’eutanasia. Nel frattempo i suoi legali portavano avanti la richiesta di porre fine all’accanimento terapeutico, che il Tribunale di Roma giudicò inammissibile il 16 dicembre 2006, poiché pur riconoscendo il diritto del malato di chiedere la sospensione della respirazione assistita, previa somministrazione della sedazione,

tuttavia è “diritto non concretamente tutelato dall’ordinamento”.
Inascoltato dalla politica e dalla giustizia, il 20 dicembre 2006 Piergiorgio Welby decise di porre fine alla sua vita. Aiutato e assistito dall’anestesista il dottore Mario Riccio, con il sottofondo della musica di Bob Dylan, come aveva richiesto, per sua volontà fu sedato e staccato dal respiratore automatico.

Il film – documentario Love is all è una narrazione in prima persona che scaturisce dalla elaborazione

Piergiorgio Welby

Piergiorgio Welby

degli autori delle numerose, poesie, dipinti, articoli, fotografie che portano la firma dell’eclettico Piergiorgio Welby, tanto che il racconto sfocia nell’autoritratto.
Andreotti e Giunti, pur non tralasciando la tragicità che contraddistingue la vita di Welby, prendono le mosse dalla sua vitalità e vivacità mentale e creativa.

Racconta Francesco Andreotti alla rivista CinemaItaliano: “Morire mi fa orrore, io amo la vita Presidente” dice Welby nella lettera inivata a Napolitano. Questo è stato fondamentale per noi. Molte volte abbiamo sentito dire che Welby era il malato da cui si cercava conforto; nella sua stanza andavano gli amici e i parenti a chiedere consigli, a cercare sollievo, a provare a vedere il mondo e se stessi con quell’ironia welbiana capace di capovolgere ogni situazione”.

I due autori del film, hanno impiegato nove anni per la realizzazione dell’opera cinematografica, sia per motivi meramente professionali, sia per trovare il giusto registro per raccontare una storia così complessa e delicata.  Nel frattempo hanno raccolto talmente tanto materiale, che sono pronti per una nuova opera su Piergiorgio Welby, un documentario sul web che vedrà Welby sempre protagonista, ma che sarà  di carattere più informativo rispetto al film e  lascerà spazio  alle testimonianze delle persone che gli sono state vicine.

Mina Schett Welby

Mina Schett Welby

Il film di 60 minuti, patrocinato dall’Associazione Luca Coscioni, la cui colonna sonora è stata composta da Tommaso Novi, sarà presentato in anteprima romana il 7 aprile 2016 alle h. 21, al cinema Apollo 11.

A dieci anni dalla morte di Piergiorgio Welby, l’ordinamento italiano ancora non dispone di una legge che impedisca l’accanimento terapeutico, e che dia diritto all’eutanasia. La proposta di legge “Norme in materia di eutanasia” è stata presentata depositata alla Camera nel marzo 2015, ma il suo iter parlamentare procede molto lentamente.

La moglie di Piergiorgio, Mina Schett Welby, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, porta avanti le istanze politiche e civili del marito.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.