Il legno dei tronchi abbattuti per il soffitto di San Giuseppe dei Falegnami

Il legno dei tronchi recuperati degli alberi abbattuti nel bellunese da un’alluvione l’inverno scorso saranno impiegati per il rifacimento del tetto della chiesa San Giuseppe dei Falegnami al Foro romano.


Il 30 agosto 2018 crollava il tetto della cinquecentesca chiesa San Giuseppe dei Falegnami al Foro romano, dopo pochi mesi, il 29 ottobre, nel nord-est italiano, soprattutto nel bellunese, milioni di metri cubi di alberi erano abbattuti dal nubifragio durante il quale il vento soffiò oltre i 200 chilometri orari. In entrambi i casi, la complessa operazione d’intervento di recupero è entrata a pieno regime tempestivamente.

Rimuovere i tronchi degli alberi repentinamente significa tutelare la foresta e il patrimonio da falegnameria: oltre 5 milioni, molti abeti rossi di pregio, da raccogliere, suddividere in lotti per qualità e quantità di legno e poi pulire e, quindi, piantumare.

A Roma, invece, a pochi giorni dal crollo del tetto si è aperto il cantiere: si è proceduto con la messa in sicurezza dell’edificio e lo sgombero delle macerie che ha comportato, man mano, il riconoscimento e la catalogazione delle parti lignee del soffitto a cassettoni di fine ‘500, seriamente compromesso per il crollo.

A distanza di un anno è terminata la prima fase della ricostruzione ossia il rifacimento della parte strutturale del tetto e tutto è pronto per passare alla seconda fase, che prevede il consolidamento della volta e il ripristino del soffitto originale ligneo, del quale sono stati recuperati il 90% degli elementi figurativi e il 50% delle parti seriali.

Il lavoro di restauro comprende la pulizia e il risanamento di tutte le parti recuperate dopo il crollo, il loro riposizionamento e l’integrazione delle parti mancanti, che saranno realizzate con il legno salvato dal nubifragio del bellunese.    Il termine di questa seconda fase è prevista per il prossimo dicembre. La conclusione complessiva dei lavori, invece, è stata fissata per il 19 marzo 2020, data in cui si celebra San Giuseppe, padre putativo di Gesù e patrono dei padri e dei falegnami.

Meno di 2 anni per riportare San Giuseppe dei Falegnami al suo splendore.  Molto, ma molto più tempo ci vorrà, invece, perché i rilievi montuosi del Veneto settentrionale e del Trentino Alto Adige tornino a essere quelli che erano prima del nubifragio di quel terribile 29 ottobre 2018.

 

Fotografie dall’alto verso il basso: 2 e 6) Nord-est Italia, gli alberi abbattuti per il nubifragio dell’ottobre 2018; 1-3-4-5) Roma, fotografie del cantiere di San Giuseppe dei Falegnami al Foro, tratte dal sito ‘sangiuseppedeifalegnami.org’ da dove si possono seguire le fasi della ricostruzione

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