Caro Arlecchino ti scrivo…

Chi ha detto che l’Epifania tutte le feste porta via? Non sono passati nemmeno 30 giorni ed ecco che il carnevale fa il suo ingresso nell’inverno e per i bambini, l’allegria ed il divertimento non mancheranno di certo. Tra le tante maschere che popolano la nostra commedia dell’arte, una continua ad essere tra le preferite e spesso è indossata sia dai maschi che dalle femmine: è Arlecchino. Troppo bello il suo abito dai mille colori, troppo allegro il suo personaggio, furbo quanto basta perché da servo sciocco, alla fine ci insegna ad avere coraggio, a meritarsi elogi, e ad essere sempre al posto giusto nel momento giusto nell’avventura della vita.

Scrivo quindi a te, amico Arlecchino e ti presento tanti altri tuoi fratelli che oggi sono un poco dimenticati ma che raffigurano personaggi di tante regioni italiane e che la creatività dei nostri avi aveva utilizzato per descrivere proprio persone e figure delle nostre belle contrade. Conosci Capitan Spaventa? Nato nel XV secolo a Genova, raffigurava una caricatura degli ufficiali di quei tempi. Aveva un bel cappello con piume pendenti, indossava un vestito a righe colorate, naso grosso e baffi lunghi, si riteneva, pieno di vanagloria, un abile spadaccino ma era più forbito nella lingua che nell’uso della spada. Suoi compagni di scorribande erano Baciccia della Radiccia e l’amico Barudda.

Meneghino diminutivo di Domenico, nasce a Milano, è un semplice popolano, contadino e servitore fedele, che i milanesi chiameranno anche “Pecenna”, ma è un uomo saggio e dispensatore di ottimi consigli. Ti presento Stenterello che in Toscana è ancor oggi molto ricordato, perché il suo personaggio è allegro e divertente, veste un panciotto verde, una giacca blue con rivolti delle maniche a scacchi, indossa una calza diversa dall’altra, un cappello a barchetta, una parrucca con codino. E’ però quel che si dice un “buon cristiano”, aiuta tutti ed oltre ad essere saggio dispensa ottimismo.

Perché qualcuno si chiama Farinella? Quel nome deriva dalla farina di ceci e d’orzo che era il pasto dei poveri. A Putignano (famosa per il suo carnevale) questa maschera che assomiglia al jolly delle carte, incarna un giullare pacifista.

Parlare di Roma e non farti conoscere Meo Patacca è fare un torto ad una città ove il carnevale è probabilmente nato.  Lui nasce nel 1600 e raffigura un bullo attaccabrighe, un po’ sciocco, pronto a litigare con tutti ed a fare a botte. Si comporta da sfrontato ed appare perciò un coraggioso, ma alla fine della favola, è un gran pauroso ed anche un po’ vigliacco.  Giangurgolo”è calabrese e con la sua parlantina “aspirata” appare spavaldo ma in effetti ha doti meno positive: è fifone, bugiardo ed ingordo (sinonimo da cui nasce il suo nome). Coviello suo conterraneo, ricalca un po’ il personaggio descritto in precedenza, ma è un trasformista per eccellenza. Il suo naso regge degli occhiali enormi e nel suo girovagare lo accompagna sempre il suo mandolino.

Se vuoi, ti presento un poeta: Contacronze che partendo da Potenza gira tutta la regione recitando versi e rime. Un personaggio unico e moderno quanto basta, dato che in ogni sua recitazione prende in giro non solo i personaggi del posto, ma anche tanti papaveri altolocati. Suo conterraneo è Dossena ed anche se meno conosciuta questa maschera raffigura un piccolo ciarlatano che usando la sua gobba come talismano riesce ad imbrogliare molte persone.

Se ami il mare ti porto in Sicilia ove conoscerai Peppe Nappa, personaggio simpatico in quanto proprio la parola nappa, che significa pezza o toppa, e che lui ha sui pantaloni, distingue quest’uomo sempliciotto, ma buono a nulla che si gode la vita perché lavorare per lui è fatica.

Ti ho portato in giro per l’Italia, ti ho fatto conoscere tanti tuoi compagni e colleghi, ma sai quanti altri ce ne sono e famosi quasi quanto te? Avete fatto tanti carnevali assieme e sicuramente ti salutano Balanzone, Pulcinella, Zorro, Colombina e così via.

Vuoi sapere perché ti ho scritto? Perché anch’io ho vissuto in prima persona questi giorni pieni di allegria, ti mando due foto, un paggio Fernando ed una madama Butterfly. Ti saluto e resto una tua amica, con tanta ammirazione. Buon Carnevale!

 

 

 

 

Foto di copertina: ‘Al Lapin agile’ di Pablo Picasso

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