Pistacchio oro verde e sapienza antica

Il pistacchio rimedio naturale contro lo stressSono ormai famosi i benefici della frutta secca per la nostra salute. Conosciamo bene le proprietà delle noci o delle mandorle, che molti di noi hanno inserito nella loro dieta quotidiana per le proprietà antiossidanti, ma anche come beneficio dell’intestino, quest’ultimo, ricordiamocelo, il nostro secondo cervello.

Ebbene uno studio americano fa emergere un nuovo protagonista, assai gustoso e con una capacità che renderebbe migliore la nostra giornata: ci riferiamo al pistacchio e alle sue capacità antistress.

Il pistacchio combatte l’ansia attraverso una somministrazione regolare perché ricco di magnesio e vitamina B, come c’informa l’ormai noto e comprovato studio condotto dalla Penn (Pennsylvania State University – Università Statale della Pennsylvania) pubblicato nel 2013, che torna in auge dopo tre anni.

Infatti, se in un primo momento la ricerca aveva avuto grande eco perché illustrava la capacità del pistacchio di ridurre la pressione arteriosa e quindi, prezioso rimedio naturale per il benessere cardiaco, con la diffusione crescente dell’importanza del magnesio associato alla vitamina B per un buon funzionamento del sistema nervoso, psicologico e muscolare, la ricerca è tornata all’attenzione degli esperti della medicina naturale.

Ci sono voluti anni di scaffali di farmacie ed erboristerie pieni di confezioni d’integratori naturali di note marche del settore, di magnesio associato con la vitamina B, per ricordarsi quanto già ampiamente illustrato dallo studio della Penn, e, prendere atto, che una tazzina di pistacchi al giorno costituiscono un ottimo integratore per la salute.

La proprietà del pistacchio

Ma vediamo nel dettaglio le proprietà del pistacchio e perché, secondo lo studio statunitense, sono delle alleate nel contrasto all’ansia e alle sue dannose conseguenze.

MagnesioLe fasi del pistacchio

Il magnesio è un minerale associato ai processi della trasmissione neuromuscolare e, quindi, al rilascio dell’energia che prodotta in modo adeguato mantiene l’equilibrio degli elettroliti, ossia stimola la trasmissione degli impulsi nervosi, attenuando la tensione muscolare e nervosa e mantenendo stabile l’equilibrio mentale.

Con l’equilibrio mentale si ottiene una migliore qualità del sonno e, quindi, una maggiore capacità di contrasto allo stress che può portare all’ansia e alla depressione.

Consideriamo che dato che le proprietà del pistacchio intervengono nella coagulazione sanguigna e nel metabolismo dei grassi, delle proteine e dei glucidi, il frutto favorisce la produzione di energia e combatte gli stati di affaticamento.

I benefici del magnesio sono confermati dai disturbi che genera la sua scarsa presenza nell’organismo. La carenza di magnesio nell’organismo altera la funzione della melatonina, l’ormone che regola il sonno. A sua volta, una condizione di stress o di traumi a livello psicofisico determinano una carenza di magnesio con conseguenti disturbi neuromuscolari.

Vitamina B amica dei neurotrasmettitori

Del gruppo vitaminico B, la B 6 o piridossina, coinvolta nel metabolismo delle proteine,  è necessaria per la produzione dei neurotrasmettitori come la serotonina, l’acido γ-amminobutirrico , dopamina e noradrenalina e per la formazione della mielina, una struttura in grado di proteggere il sistema nervoso centrale.

La serotonina è un neurotrasmettitore sintetizzato nel nostro cervello e in altri tessuti dell’organismo umano, principalmente coinvolta nel regolare il tono dell’umore.  L’acido y amminobutirrico è un amminoacido, principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale, responsabile della regolazione dell’eccitabilità neuronale del sistema nervoso e del tono muscolare.

Ecco perché, una regolare assunzione di pistacchi all’interno di una dieta equilibrata, sotto la guida di un competente operatore sanitario, potrebbe rappresentare un alleato naturale contro questi ricorrenti nemici del nostro organismo.

Se pistacchi deve essere, che siano italiani

Bronte, albero di pistacchioE se pistacchio deve essere, che sia italiano. Le zone del mondo dove si trovano le maggiori coltivazioni le troviamo in Turchia, Iran (terra d’origine del frutto), California e Cina. Ma in Italia troviamo una coltivazione d’eccellenza: i famosi pistacchi di Bronte che crescono alle pendici dell’Etna.

A Bronte, provincia di Catania, il pistacchio, denominato “oro verde” sia per il suo valore commerciale, si contano circa 1000 produttori di pistacchio, che per la qualità del prodotto che nel 2009 ha ricevuto dall’Unione Europea la Denominazione di origine protetta (DOP).

A Bronte si concentra l’80% della produzione siciliana del frutto, gran parte della quale destinata al mercato estero. È stimato che solo il 20% entra nel mercato alimentare italiano.

Ulteriori coltivazioni siciliane avvengono nel parco dell’Etna ad Adrano e Biancavilla e nelle province di Caltanissetta e Agrigento, località, quest’ultime, dove fu introdotto dagli arabi durante la loro dominazione (965 – 1061).

Il pistacchio appartiene alla famiglia delle anacardiacee ed è uno dei più antichi alberi coltivati dagli uomini. Originario della Persia (attuale Iran), secondo il trattato di Ateneo di Naucrati, (circa 190 d. c.) “I dotti al Banchetto”, il pistacchio era coltivato già nell’età preistorica.

E questo fa pensare che lo studio americano confermi la sapienza antica dell’uomo, nella sua espressione empirica e deduttiva.

 

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