La dislessia. Un diverso modo di apprendere con “The Big apple”

Capelli alla bebè, sorriso aperto e sincero, occhi neri e penetranti, appare come la ragazza/donna della porta accanto. Una ragazza speciale, una ricercatrice profonda e acuta che ha sempre considerato il pensiero critico, la base per la costruzione di una società fuori dal conformismo e dall’omologazione.

Alessandra Riccardi, laurea in filologia slava e logopedia e successivo dottorato in linguistica (in particolare, neurolinguistica) presso l’Università di Perugia; post dottorato in Neurolinguistica e Psicolinguistica comparate al CRIUGM (Centro di Ricerca di Geriatria dell’Università di Montreal –Unit Language and Cognition) e ulteriore post-dottorato in Neurolinguistica e Psicolinguistica comparate al CCP UofA (Centro di Psicolinguistica comparata della University of Alberta-Canada). Ha alle sue spalle numerose pubblicazioni nel campo delle neuroscienze.

Tornata in Italia è a un bivio professionale: “tornare” all’estero o rimanere in Italia. Fortunatamente, per noi sceglie la seconda opzione.

Attinge dal suo ricco e articolato bagaglio culturale e professionale sviluppato nel vecchio e nuovo continente e si indirizza verso Strade nuove di apprendimento, approfondendo i Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Si specializza nella dislessia evolutiva e l’insegnamento delle lingue straniere per studenti con dislessia.

Attualmente è direttrice di The Big Apple, scuola di inglese che offre corsi standard e corsi specifici per studenti dislessici. Inoltre, insieme a un gruppo professionale multidisciplinare ha creato l’associazione Strade per apprendere, deputata alla realizzazione di laboratori pomeridiani per studenti con DSA all’interno delle scuole di stato.

Lo studente DSA con dislessia ha difficoltà di lettura in quanto non riesce a decodificare i grafemi (segni delle parole) con i relativi fonemi (suono delle parole). Si genera pertanto un diverso stile di apprendimento di cui sia l’allievo che il docente ne devono essere consapevoli. La dislessia evolutiva ha una natura genetica ed emerge sin dalle prime fasi dell’apprendimento scolastico, mentre la dislessia acquisita si verifica in situazioni di lesioni cerebrali in età adulta.

Il colloquio con Alessandra Riccardi ci ri-concilia con il nostro essere uomo e ci conferma, ancora una volta, quanto la ricerca sia la via maestra verso il progresso socio-culturale di una collettività.

Conoscere è vivere pienamente, senza pre-giudizi e con l’intelligenza dell’inclusione che abbraccia ogni diversità come ricchezza personale e sociale. Una diversità che in qualche modo accumuna ognuno di noi, prendendo in prestito le parole di Alessandra, tutti abbiamo bisogno di trovare la nostra strada per arrivare a destinazione.

Quando e perché hai deciso di specializzarti nella dislessia rispetto agli altri disturbi dell’apprendimento?

A dire la verità la motivazione è stata abbastanza personale, quando sono tornata dall’America, mi sono data una scadenza: o trovo un’altra posizione accademica in America o smetto. Lo sbocco più naturale è stato insegnare le lingue che conosco. Allo stesso tempo mi dispiaceva non mettere a frutto tutto il mio background.

Nei miei studi mi sono occupata di dislessia e disgrafia acquisite, in seguito a lesione cerebrale e ho pensato di unire i miei due ambiti disciplinari (neurolinguistica e insegnamento). Ho seguito così due master presso l’Università Cà Foscari di Venezia, sull’insegnamento delle lingue straniere e dislessia evolutiva; le caratteristiche sono simili.

Notoriamente per i dislessici l’apprendimento delle lingue straniere è un incubo, a maggior ragione, se la lingua è a ortografia profonda ( per ortografia profonda, si intende una debole correlazione tra pronuncia e caratteri ortografici, ndr), come l’inglese. Non a caso l’inglese è la lingua che presenta il maggior numero di dislessici e la prima associazione dislessici è nata proprio in Inghilterra.

Che influenza ha il bilinguismo sui ragazzi affetti da dislessia?

Ci sono studi specifici su dislessia e bilinguismo. Possiamo dire che la dislessia è un diverso funzionamento di alcuni meccanismi cerebrali; si parla infatti di neurodiversità, ma la manifestazione può essere differente nelle diverse lingue, proprio in proporzione del rapporto di trasparenza che c’è tra grafemi (caratteri delle parole) e fonemi (suoni delle parole).

Perché hai intitolato la tua scuola “The Big Apple”?

Per assoluta mancanza di fantasia, quando ho aperto la partita iva dovevo obbligatoriamente dare un nome dell’attività. Giulia, mia figlia, ha proposto qualcosa che ricordasse la nostra vita in nord America e allora, scontato per scontato, Big Apple.

Quale è  il percorso formativo-professionale più idoneo per diventare un insegnante “Big Apple”?

Non si tratta di metodi magici ma di una didattica mirata che permetta a questi ragazzi di trovare la propria strategia metacognitiva, vale a dire, di raggiungere piena consapevolezza del proprio processo mentale così da raggiungere l’obiettivo (l’apprendimento), aggirando le difficoltà.

Personalmente uso, anche materiali e mezzi compensativi, come software appositamente studiati per i DSA. Attualmente alla Big Apple sono sola e faccio sia corsi standard -individuali e di gruppo- sia corsi per studenti con DSA.

Accanto a “The Big Apple” ti occupi di  laboratori di studio per studenti DSA. Come è nata l’idea di “Strade per apprendere”. Quali figure professionali sono presenti nell’associazione?

Il nome l’ho scelto io: i dislessici possono arrivare dove arrivano i normolettori, ma hanno bisogno di strategie metacognitive particolari; praticamente di trovare la loro strada per apprendere. In fondo tutti abbiamo bisogno di trovare la nostra strada per arrivare a destinazione.

Stavo aprendo la scuola quando mi ha contattato una ragazza che conoscevo per dirmi che con una collega psicologa volevano fare qualcosa sul territorio per i dislessici e mi hanno chiesto di unire le forze. Abbiamo lavorato insieme alla associazione DSA Assisi (una associazione di genitori di ragazzi con DSA che si stava creando proprio in quel momento per sopperire ai bisogni dei propri figli) e con il patrocinio del Comune di Assisi e di alcune scuole, abbiamo creato i laboratori pomeridiani nelle scuole di stato.

I ragazzi vengono due volte a settimana da novembre a maggio, chi ha bisogno di potenziamento viene poi da noi anche privatamente. Siamo tre coordinatrici, oltre me, la dott.ssa Daniela Zurla, psicologa dello sviluppo e dell’educazione, specializzata in Neuropsicologia dei DSA e la dott.ssa Maria Antonietta Prota, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche dei Processi Mentali, specializzata come tutor dell’apprendimento. Abbiamo poi altre 5 collaboratrici tutte con una formazione specifica: psicologhe e neuropsicologhe sui disturbi dell’apprendimento.

Per maggiori informazioni

The Big Apple
Via Los Angeles 157
Santa Maria degli Angeli (Assisi)
cell 333 626 5949

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