Invecchiamo bene con l’erba di San Giovanni

Filippo Maggi - iperico- premioÈ dell’Università di Camerino, Filippo Maggi, docente di Biologia vegetale e Botanica farmaceutica, il vincitore del Nutrilite Award 2017, il riconoscimento che il marchio Nutrilite assegna ogni anno alla ricerca italiana, in particolare per promuovere gli studi del legame tra l’invecchiamento sano e la nutraceutica e i fitonutrienti.  Maggi, infatti, opera presso la Scuola di Scienze del Farmaco e di Prodotti della Salute dell’università marchigiana.

Per fitonutriente, si intendono  letteralmente i nutrienti contenuti nella frutta e nella verdura. Le piante producono i fitonutrienti per garantire la propria crescita in salute, contrastando il deterioramento cellulare.

Il lavoro di ricerca di Filippo Maggi è particolarmente significativo perché conferma scientificamente le molteplici proprietà dell’hypericum androsaemum, comunemente conosciuta come l’erba di San Giovanni, usata da millenni come rimedio medicale per molte malattie.

La   ricerca s’intitola “Polar Constituents and Biological Activity of the Berry-Like Fruits from Hypericum androsaemum”. I risultati dello studio, come spiega lo stesso Maggi “hanno mostrato un’elevata attività antiossidante dell’hypericum androsaemum, mai analizzati fino ad ora,  superiore a frutti più noti come il mirtillo, il lampone o le more.

L’effetto antiossidante è dovuto alla presenza di un elevato contenuto di composti fenolici. Inoltre dallo studio è emersa un’ulteriore proprietà peculiare del frutto in questione: l’attività stimolante della proliferazione dei linfociti B. I risultati dello studio, conclude Maggi potrebbero aprire un “futuro impiego” dell’hipericum “in nutraceutici e fitoterapici per il trattamento delle patologie legate allo stress ossidativo”.

L’origine

le erbe di San giovanniL’iperico (hipericun) appartiene alla famiglia delle Guttifarae. Il nome generico deriva dal latino hypĕrīcon o hypĕrīcum; che viene, a sua volta, dal greco ύπερεικον, e qui le cose si complicano perché l’etimologia varia secondo la fonte.

Per alcuni il termine greco è composto da ύπερ (sopra) e da είκών (immagine).  Il riferimento semantico all’immagine, potrebbe risalire al fatto che, nel giorno della festa del solstizio d’estate, in tempi pagani, fosse usata come adornamento nelle case per scopi apotropaici, più comunemente detti, scaramantici.  La festa fu successivamente sostituita da quella dedicata a San Giovanni, il 24 giugno, secondo il calendario giuliano. Da cui l’epiteto di erba di San Giovanni.

Altre fonti, invece citano Dioscoride, medico e farmacista greco vissuto tra 40 e il 90 circa d.C., che affermava che Hypèreikon derivasse ha “ypo” (sotto) e “ereike” (erba), quindi “sotto l’erba”, pur trattandosi di una pianta arbustiva.

Concordi invece nel nome specifico, ovvero androsaemum: dal greco androsaimon (sangue umano) per il succo rossastro dei suoi frutti.

La pianta e le sue proprietà

iprico fiori e ghiandeIl termine generico d’iperico comprende circa 400 specie di piante, molto diffusa nella vegetazione spontanea è una specie mediterranea occidentale, che cresce in molte zone italiane, dal livello del mare ai primi pendii delle montagne.
La pianta è ricca di ghiandole secernenti resine e oli essenziali di colore prima rossiccio, quindi nero-bluastro. Fiorisce dall’estate all’autunno, con lunghi petali gialli.
Alcune piante continuano a essere usate per motivi ornamentali, mentre altre specie sono coltivate per le loro proprietà farmacologiche.

Tra quest’utlime la più usata è l’Hypericum perforatum, conosciuta, soprattutto, come rimedio per leggere forme di depressione, ansia, insonnia e per le proprietà cicatrizzanti.

L’ Hypericum androsaemum  ha gli stessi principi attivi della perforatum: l’ipericina (il principio attivo), gli oli essenziali, tannino e vitamina C.  Come la perforatum , la medicina popolare la considera e la chiama  “tuttosana” per le sue proprietà vulnerarie, vermifughe e ipotensive.  In commercio viene già usata nella cosmesi per creme antietà e antinfiammatorie.

Mai il “fai da te”

prescizione medicaGrazie allo studio di Filippo Maggi, ora abbiamo la certezza scientifica delle sua specialità antiossidante.

Ma attenzione al “fai da te”.  Anche le erbe officinali, esattamente come i farmaci vanno assunte sotto controllo medico. Perché tutte le erbe presentano controindicazioni ed effetti indesiderati. L’intervento del medico e quanto mai necessaria per la somministrazione dell’iperico che interagisce con l’assunzione di farmaci, provocando una maggiore o minore azione degli stessi, con conseguenze dannose per l’organismo. In particolare, potenzia l’efficacia dei farmaci antidepressivi mentre inibisce l’efficacia di farmaci quali gli anticoagulanti e i contraccettivi.

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Una risposta

  1. Cosimo Cucchiara ha detto:

    Ho utilizzato di recente l’erba di san giovanni per le proprietà vulnerarie e cicatrizzanti è stato un ottimo rimedio.
    Complimenti per la ricerca scientifica

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