Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più bello del reame?

Specchio specchio delle mie brame chi è la più bella del reame? Citava la famosa fiaba per descrivere le ambizioni estetiche di una malvagia signora, non proprio convinta del proprio aspetto esteriore.  Di certo, oggi quello specchio, rivelatore della bellezza suprema, si troverebbe in forte imbarazzo a dimenarsi fra aspiranti allo scettro della perfezione. Perchè nel mare magnum di concorrenti della bellezza troverebbe sempre più esponenti uomini. Povero specchio a discernere meraviglie maschili e femminili, bellezze poco naturali sempre più frutto di ritocchi e ritocchini. La magia dell’estetica, una favola moderna.

Dunque, si amplifica il numero di uomini che hanno bisogno di piccoli o grandi aiutini per appagare la propria soddisfazione. Piacere e piacersi. Basta scrutarli sulle spiagge affollate per scorgere la loro pelle miracolosamente liscia,  le sopracciglia perfette, le unghie ben  curate; tanto curati da suscitare perfino un sentimento d’invidia in chi fa parte del gentil sesso.

Addirittura si assiste al paradosso: alcuni uomini sono depilati come infanti e di contro mostrano barbe folte, anzi foltissime. Il trapianto di barba, infatti sembra essere uno degli interventi più richiesti in questo momento. La barba, un accessorio per essere fashion, ma anche per rimarcare la propria virilità e il perduto potere.

Per alcuni osservatori, critici bon ton, la marcata attenzione a sé stessi che distinguerebbe oggi il sesso maschile nascerebbe da un chiaro bisogno di appagamento. Il sesso forte non sarebbe più sicuro di sé, pertanto la cura meticolosa del fisico sarebbe posta a salvaguardia del proprio valore. I tempi cambiano, la flessibilità mina il lavoro, il matrimonio, la stabilità in genere. Il bisturi, al contrario, salva la faccia e garantisce una certa continuità. Eppure, anche in passato gli uomini non disdegnavano cure a suffragio del loro status.

Si tratterebbe allora di una nemesi storica. Il mondo maschile vedrebbe minacciato il proprio essere dalle donne sempre più dinamiche, padrone finalmente della propria vita. Femmine, madri e feline che condannano il maschio a pratiche estetiche, utili almeno a pareggiare il confronto.
Innegabile, però, che l’eccessiva attenzione al proprio aspetto fisico da parte degli uomini possa talvolta generare falsificazioni di genere che prescindono dalle consuetudini sessuali (lasciamo l’intimità al mistero che più le è consono). Una cena fra una donna e un uomo  può trasformarsi in men che non si dica in un confronto aperto su chi si è impegnato di più a prepararsi per l’occasione. Ammettiamolo, abbiamo ormai dei rivali nel gioco beffardo della seduzione, una delle tante ludopatie vigenti.

Comunque, al di là di ogni perplessità, non si può negare che sia un segno dei tempi temere appunto i segni del tempo. E ne hanno parimenti paura tanto le donne quanto gli uomini. Perchè gli anni trascorrono inesorabili, lasciando tracce senza predilezione alcuna, né di sesso, né di razza.
Così la percezione positiva del proprio fisico sembrerebbe la via d’accesso all’eternità tanto agognata. E se la mano artificiosa dell’estetica non sconfigge l’eterna nemica, la morte, prova quanto meno ad alleggerirne il fardello, cancellando, laddove possibile, il binomio  croce e delizia!

Ma l’equazione bellezza uguale felicità crea falsi assiomi, sia per le donne che per gli uomini. Il piacere della propria immagine  tralascia un corollario importante: l’autostima è un groviglio di più fattori che influenzano personalità e comportamenti.

 

 

Fotografia di copertina: tratta da El Pais

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