No alla sostituibilità automatica di un farmaco biologico con il biosimilare

No alla sostituibilità automatica dei farmaci biologici, no allo switch (sostituzione di un farmaco con un altro nella pratica clinica, ndr)  se non deciso dal medico e no al multi-switch, soprattutto senza corretto monitoraggio. Passare da un farmaco a un altro in breve tempo e anche senza wash up (periodo di pausa tra un farmaco e l’altro, ndr) non permette in caso di effetti avversi di stabilire a quale farmaco addebitarli.

Netta la posizione della Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza Onlus (APIAFCO) rispetto all’emendamento legislativo proposto dall’Agenzia Italiana dei Farmaci (AIFA) che promuove, già a partire dalla Legge di Bilancio del 2020,  la sostituibilità automatica di un farmaco biologico con il suo biosimilare di riferimento.

“Non siamo contrari per principio all’utilizzo dei biosimilari – dichiara Valeria Corazza, presidente APIAFCO – ma ci opponiamo in maniera decisa a questa proposta che antepone le esigenze economiche a quelle del paziente. Pur non contestando a priori il ruolo dei farmaci biosimilari, siamo fermamente convinti che il loro uso, anche in alternativa ai farmaci biologici, debba essere una scelta riservata esclusivamente al medico curante che, come nessun altro, conosce le esigenze del paziente e le criticità legate alla sua malattia. L’obiettivo principale è il non negare al paziente il diritto all’appropriatezza della cura, che è strettamente legata alle condizioni del singolo, alla personalizzazione della terapia e all’efficacia del farmaco. Non dimentichiamo, inoltre, che ci sono tasselli che non si possono ignorare: la nostra Costituzione, infatti, sostiene la tutela della salute del cittadino come individuo e la Legge 232/2016 garantisce il diritto alla autonomia prescrittiva per il medico. Come APIAFCO chiedo fortemente che questa proposta venga ritirata perché non solo metterebbe a rischio le cure di migliaia di pazienti ma comporterebbe anche il forte rischio di comorbidità (compresenza di patologia, ndr)”.

L’APIAFCO si riferisce al comunicato dell’L’Agenzia Italiana del Farmaco con il quale vuole promuovere un testo di modifica legislativa che, già a partire dalla Legge di Bilancio del 2020, consentirebbe la sostituibilità automatica di un farmaco biologico con il suo biosimilare di riferimento

 

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