Il Manifesto interreligioso dei diritti della persona nei percorsi del fine vita

Il 5 febbraio 2019 è stato presentato a Roma  il Manifesto che definisce e garantisce i diritti della persona – qualunque sia la sua religione di appartenenza – che percorre l’ultimo tratto della vita nelle strutture sanitarie.

Il Manifesto, frutto del tavolo interreligioso in ambito sanitario, mette al centro dei 9 punti che lo compongono, il rispetto della persona. Un documento che è al tempo stesso un punto di arrivo e di partenza: perché diventi un modello di riferimento a livello nazionale e sproni a successive iniziative per incrementare le buone pratiche di accoglienza, sostegno e rispetto di ogni cultura e credo.

I 9 punti del Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita 

 1. Diritto di disporre del tempo residuo
Ogni persona ha il diritto di conoscere ed essere reso consapevole del suo percorso di cura e del possibile esito, secondo i protocolli terapeutici più aggiornati, affinché possa gestire la propria vita in modo qualitativamente soddisfacente, anche in relazione alla propria spiritualità e fede religiosa.

2. Diritto al rispetto della propria religione
Ogni persona ha il diritto di comunicare la propria fede religiosa alla struttura sanitaria affinché possa essere rispettata, in conformità alla normativa sulla privacy.

3. Diritto a servizi orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e culturale
Ogni persona ha il diritto di usufruire di servizi rispettosi della sua sfera religiosa, spirituale e culturale, compatibilmente con le possibilità organizzative. A tal fine la struttura sanitaria deve promuovere adeguati percorsi informativi e formativi per gli operatori.

4. Diritto alla presenza del referente religioso o assistente spirituale
Ogni persona ha diritto di avere accanto il proprio Referente religioso o Assistente spirituale cui sia garantito l’accesso, compatibilmente con l’organizzazione dei servizi sanitari.

5. Diritto all’assistenza di un mediatore interculturale
Ogni persona ha il diritto nel percorso di fine vita di potersi avvalere di un mediatore interculturale o altra persona competente autorizzata, il cui intervento è favorito dalla struttura sanitaria.

6. Diritto a ricevere assistenza spirituale anche da parte di referenti di altre fedi
Ogni persona ha il diritto di chiedere, qualora l’Assistente spirituale della propria fede non fosse disponibile, l’assistenza da parte di un Referente di altra fede.

7. Diritto al sostegno spirituale e al supporto relazionale per sé e per i propri familiari
Ogni persona ha il diritto di ricevere all’interno della struttura sanitaria il sostegno spirituale e il supporto relazionale per sé e per i propri familiari.

8. Diritto al rispetto delle pratiche pre e post-mortem
Ogni persona ha diritto al rispetto delle pratiche pre e post mortem previste dalla religione di appartenenza. La struttura sanitaria è tenuta a conoscere tali pratiche, a formare adeguatamente il proprio personale e a creare le condizioni perché queste pratiche possano essere realizzate, in conformità con la normativa vigente.

9. Diritto al rispetto reciproco
Ogni diritto porta come conseguenza il dovere di ognuno di rispettare il credo religioso degli altri, siano essi pazienti, familiari o personale di cura.

I sottoscrittori

Il gruppo promotore del Manifesto è formato dall’Asl Roma 1, l’Università Cattolica e dal Tavolo interreligioso di Roma.

Tra i firmatari, oltre ai promotori, figurano: il Centro islamico culturale d’Italia,  Unione Comunità Ebraiche italiane, il Vicariato di Roma, la Federazione delle Chiese Evangeliche, l’Unione Buddista italiana, l’Unione Induista italiana, Cittadinanza Attiva,  OSS – Hospice Villa Speranza.

La sottoscrizione del Manifesto è avvenuta nel corso della Settimana Mondiale dell’Armonia Interreligiosa  istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 2010, per promuovere  la cooperazione tra i popoli e tutelare i diritti umani, diffondendo la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace.

 

Fotografia: i sottoscrittori del Manifesto interreligioso dei Diritti nei percorsi del fine vita, presentato il 5 febbraio 2019 al Salone del Commendatore del Complesso Monumentale del Santo Spirito a Roma

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