Turismo sostenibile a Venezia e non solo

Turismo a VeneziaVenezia, sito Unesco dal 1987, si appresta ad adottare misure contro il turismo massiccio.
Dopo l’estate del 2016 quando il turismo, soprattutto il cosiddetto “mordi e fuggi” sembra aver superato sia la capacità d’accoglienza della città, sia la pazienza dei veneziani, la Giunta Comunale ha approvato il documento redatto in merito, che sarà presentato al Governo e all’Unesco.

Ecco che cosa prevede il documento:
installazione di sistemi di monitoraggio dei flussi nei punti di maggior concentrazione come i Ponti di Calatrava e degli Scalzi, Santa Chiara, Prefetto e Tre Ponti; nei punti di arrivo e partenza delle lance del Gran Turismo;
individuazione di aree di ristoro per turisti idonee, da inserire in una mappa telematica;
introduzione dei bollini che indicano il livello d’affluenza: nero quando Venezia è gremita, in modo da scoraggiare il turismo di un solo giorno, senza pernottamento. Il turista ignaro rischierebbe di non poter vedere la città, rimanendo impigliato nelle file dei punti di arrivo;
incremento della polizia locale con l’assunzione di 70 agenti a tempo indeterminato, oltre a 100 a tempo determinato – da luglio a settembre – che dovranno occuparsi a far rispettare regole di comportamento e decoro;
inasprimento delle sanzioni per la mancanza di rispetto delle regole di comportamento e decoro: severamente vietati i pic-nic in Piazza San Marco, sui ponti e a Rialto. Vietato camminare nel centro storico a dorso nudo;
regolamentazione degli affitti turistici;
turista indecoroso a Veneziacampagna di comunicazione delle giornate di maggior afflusso, in base ai dati registrati negli anni 2015 e 2016.

Tra le misure espresse, quelle di diretta competenza del Comune entreranno in vigore fin dalla prossima estate, progressivamente, si attiveranno le norme che richiedono il coordinamento con la Regione e con il Governo.

Non è stato palesato alcun riferimento al problema del passaggio nel Canal Grande – fin davanti a San Marco – delle grandi navi da crociera. Ma secondo il giornale on line pressreader è molto probabile che la soluzione sarà riportata nel rapporto per l’Unesco, posto che il Comune di Venezia, il Governo e il porto sono approdati ad una soluzione condivisa.

Paese che vai città colpita dal turismo massiccio che trovi

BaecellonaIl 2016 sembra essere stato un anno particolarmente virulento non solo per Venezia.

Anche Barcellona, città spagnola che registra 30 milioni di visitatori annuali, dà evidenti segni di preoccupazione per l’eccessivo turismo.

In un sondaggio realizzato dal Comune stesso della città, pubblicato nell’autunno scorso, con il quale chiedeva ai residenti di segnalare i principali problemi della città, il turismo ha occupato, per la prima volta, il secondo posto (8,1%), subito dopo la disoccupazione (13,4%).  La ricerca è stata compiuta su un campione di 6mila interviste.

Un risultato sorprendente, se si mette in relazione che il turismo a Barcellona rappresenta il 12% del prodotto interno lordo e genera lavoro per 120mila persone.

A lamentarsi sono soprattutto i residenti delle zone del porto e dintorni: las Ramblas, Barceloneta e Poblenou
A la Rambla de Poblenou, per esempio, nel luglio del 2016 è stata organizzata una protesta contro la massificazione turistica, la proliferazione delle terrazze dei locali della ristorazione e degli hotel. La zona conta in totale 32 alberghi e 7mila appartamenti turistici.  Mentre si progettata la costruzione di altri 8 alberghi.

Protesta Barcellona contro appartamenti turisticiGli abitanti di Barcellona non sono contro il turismo, ma contro la sua massificazione che ha portato l’illegalità in diversi ambiti dell’attività turistica. Una realtà della quale, secondo l’opinione degli operatori del settore,  la Generalitat, il governo autonomo della Catalogna, non sembra essere del tutto consapevole.

L’illegalità si manifesta nell’uso delle abitazioni private affittate per turismo. Uno dei problemi presenti nelle contro misure veneziane, ma che a Barcellona è esploso solo dall’estate scorsa. Oltre a pregiudicare ulteriormente la qualità dei servizi,  si lamentano i cittadini, non c’è modo di controllare il fenomeno dilagante.

I cittadini di Barcellona non vogliono frenare il turismo ma chiedono alla propria amministrazione di essere in grado di governarlo in senso lato, come sta cercando di fare Venezia. Nel mentre un’altra estate sta arrivando.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.