Negozi Cannabis tra principio di libertà e progetto di legge

Il ddl a favore dell’uso terapeutico della cannabis supera la prova del voto della Camera e inizia il suo percorso al Senato. La proposta di legge regola la somministrazione e la coltivazione della sostanza.

Nanni Moretti

Il testo, che riunisce 18 proposte di legge, fissa criteri uniformi su tutto il territorio nazionale per superare la disomogeneità di regione per regione e garantire così l’accesso a tutti i pazienti. Promuove la ricerca scientifica e lo sviluppo di tecniche e trasformazione per semplificarne l’assunzione.

Conferma la coltivazione allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, al quale spetta anche il compito di preparazione e distribuzione nelle farmacie. Ma prevede, se necessario, l’autorizzazione della coltivazione ad altri enti e l’importazione della sostanza. In merito sono stanziate risorse per un milione e 700mila euro.

I farmaci a base di cannabis saranno a carico della sanità pubblica. Dovranno essere prescritti dal medico per la terapia del dolore e per gli impieghi autorizzati dal ministero della Salute, per un periodo non superiore ai 3 mesi. Se prescritti per altri usi non riconosciuti dal ministero, il costo sarà a carico del paziente, con il beneficio dell’aliquota Iva abbassata al 5%.

Alle regioni e alle provincie autonome spetterà il compito di fornire, annualmente, all’Istituto superiore di sanità i dati riguardanti le patologie, età e sesso dei pazienti sottoposti alla terapia della cannabis; sempre annualmente, infine, dovranno comunicare all’Organismo statale il fabbisogno previsto per l’anno successivo.

Il ddl racchiude anche norme che definiscono campagne d’informazione, aggiornamenti periodici per i medici e il personale sanitario impegnati nella terapia del dolore e lo sviluppo della ricerca per l’uso dei medicinali a base di cannabis.

Il ddl per la somministrazione della cannabis ha impiegato anni per ottenere il voto della Camera, ora lo attendono i tempi del Senato.

In Italia nel frattempo si vende, legalmente,  la cannabis light

Nel frattempo però anche in Italia è arrivata la commercializzazione della cosiddetta cannabis light e in Italia sono sorti, in poco tempo, circa 200 negozi sparsi nelle maggiori città del Paese.

A parlarne, a sorpresa, è stata la pay tv Skytg 24, la quale ha dedicato all’argomento uno speciale, intervistando Luca Marola, fondatore della Easy Joint, uno dei marchi italiani che hanno lanciato sul mercato nostrano la cannabis “legale”, come leggiamo sul sito dell’impresa, a basso contenuto di THC.

Luca Marola 2Marola (nella foto a lato), spiega come la canapa industriale (canapa e marijuana sono la stessa pianta, della famiglia botanica della Cannabacea) sia già coltivata intensamente sia nel nord sia nel sud dell’Italia per produrre integratori alimentari, alimenti (semi, olio, farina), bio-carburante, carta, tessuti, prodotti cosmetici e materiali per la bio-edilizia.

La canapa industriale contiene una concentrazione minima del THC, il principio attivo che presente nella marijuana in elevate quantità provo l’effetto psicoattivo.

Easy Joint nasce come produttore e distributore di un preparato alternativo (leggiamo sul sito) al tabacco, rispetto al quale presenta un “effetto calmante, balsamico,  lenitivo grazie al cannabidiolo (CBD) naturalmente in esso contenuto e salutare, trattandosi di un “erba curativa ad ampio spettro”.

In seguito ha lanciato sul mercato le infiorescenze femminili di Eletta Campana, una variante della Cannabis Sativa, “una coltivazione della tradizione italiana fino agli anni ’30 che l’azienda ha recuperato”.  Un prodotto che la Easy Joint definisce legale “perché le concentrazioni di THC rispettano i livelli prescritti dalla legge italiana, la cui tolleranza di tenore di THC è stata ultimamente innalzata dallo 0,2 allo 0,6%”.

Ma com’è possibile essere arrivati alla commercializzazione in Italia, in mancanza della legge? La risposta di Luca Marola è semplice: “Per essere coltivata la canapa deve avere fiori che contengano al massimo lo 0,2% del THC (come i prodotti dell’impresa ndr) e non esistono norme che vietano la vendita delle infiorescenze della pianta. E posto che viviamo in uno Stato di diritto (che presuppone il principio di libertà ndr ) ciò che non è proibito è lecito”.

Il prodotto è venduto in barattoli da confezioni di 8 grammi.  Presentato in Italia per la prima volta nel maggio 2017, in occasione della Fiera Internazionale della canapa che si è svolta a Casalecchio di Reno, “in soli 4 mesi” termina il suo racconto Marola “è stata raggiunta una produzione di circa 100mila barattoli, con un utile che si avvicina al milione di euro”.

Foto di copertina: frame dal film Aprile di  e con Nanni Moretti (1998)

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